Riccardo Gobbi | Chi è affetto da OSAS è più a rischio di infezione da Coronavirus19?
Medico chirurgo Specialista in Otorinolaringoiatria
OSA, COVID19, APNEE, CPAP, OSAS
16438
post-template-default,single,single-post,postid-16438,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,side_area_uncovered_from_content,qode-child-theme-ver-1.0.0,qode-theme-ver-10.1.2,wpb-js-composer js-comp-ver-5.1,vc_responsive

Chi è affetto da OSAS è più a rischio di infezione da Coronavirus19?

Chi è affetto da OSAS è più a rischio di infezione da Coronavirus19?

CPAP e COVID19

Nel contesto attuale di emergenza per il diffondersi dell’infezione da Sars CoV2 altre necessità di salute sono sicuramente più urgenti della problematica dei pazienti che soffrono di OSAS ( sindrome delle apnee ostruttive in sonno ).

Proprio per questo motivo l’attività chirurgica e diagnostica inerente all’OSAS è attualmente interrotta sia per quanto riguarda il mio Ospedale, Morgagni-Pierantoni di Forlì, sia per quello che riguarda l’attività con i miei pazienti privati. Non entro nel merito specifico del COVID19 e vi rimando a colleghi esperti, come infettivologi e rianimatori.

Molti dei miei pazienti mi hanno però contattato, preoccupati, chiedendomi se il problema dell’OSAS metta o meno loro più a rischio in questa situazione. Cercherò di dare qualche risposte brevemente.

Non ci sono attualmente evidenze di un maggior rischio di contagio con SARS CoV2 nei pazienti affetti da OSAS e nemmeno di una prognosi peggiore in quelli che ne sono sfortunatamente affetti. Sicuramente non bisogna però dimenticare che la maggioranza dei pazienti con OSAS ha comorbidità importanti come ipertensione, diabete tipo II, obesità. Queste comorbidità, invece, sappiamo che rendono più rischiosa l’infezione. Occorre perciò che i pazienti OSAS con altre patologie seguano assolutamente tutte le indicazioni delle autorità sanitarie e le prudenze del caso.

Il consiglio, in caso di positività a COVID19, è di consultare il medico del sonno di riferimento per valutare se è possibile continuare il trattamento con CPAP. Il rischio maggiore è quello delle fughe d’aria durante la terapia, con il rischio di creare aerosol e quindi di propagare l’infezione al compagno/a di letto. Per questo motivo risulta prudente utilizzare, quando possibile camere distinte, procedendo il mattino seguente ad aerazione e sanificazione delle superfici.

Per quanto riguarda la pulizia del proprio dispositivo a pressione continua ( CPAP ) e della maschera, non vi è evidenza di consigliare un igiene differente da quello che viene normalmente consigliato , ma si sottolinea l’importanza di seguire le regole d’igiene fornite dai providers.

Il consiglio per le visite di controllo nei pazienti affetti da OSAS e già in trattamento ( CPAP, MAD, chirurgia e/o terapia posizionale ) è quello di preferire la videoconsulenza ( telemedicina ) in questo momento emergenziale, sfruttando anche la possibilità di numerosi dispositivi di avere i report di utilizzo direttamente online, sia per il paziente, che per il medico di riferimento.

Per cui consiglio ai pazienti, ma anche ai colleghi, di incentivare più possibile la telemedicina e le videconsulenze.

Doctolib
Prenota un appuntamento onlineVai qui